La certificazione verde (Green pass) sarà obbligatoria a partire dal 6 agosto prossimo. Da questa data in poi per accedere a diverse attività e servizi sarà necessario aver fatto le due dosi di vaccino, oppure il tampone entro le 48 ore o una sola dose nel caso in cui si sia passato il Covid 19 ed avere il relativo documento con QRCode rilasciato dal ministero della Salute. A vigilare e controllare la validità dei lasciapassare non saranno solo pubblici ufficiali, ma anche ristoratori, titolari o gestori di tutte quelle attività in cui sarà ritenuto necessario.
Il processo di verifica delle Certificazioni verdi COVID-19, prevede l’utilizzo della app di verifica nazionale Verifica C19, installata su un dispositivo mobile. Tale applicazione consente di verificare l’autenticità e la validità delle certificazioni senza la necessità di avere una connessione internet (offline) e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore. L'App è ovviamente gratuita.
La Certificazione è richiesta dal verificatore all’interessato che mostra il relativo QR Code (in formato digitale oppure cartaceo). L’App VerificaC19 legge il QR Code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo del sigillo elettronico qualificato. L’App VerificaC19 applica le regole per verificare che la Certificazione sia valida. L’App mostra quindi graficamente al verificatore l’effettiva validità della Certificazione nonché il nome, il cognome e la data di nascita dell’intestatario della stessa.
L’interessato, potrebbe essere chiamato dal verificatore a esibire quindi un proprio documento di identità in corso di validità ai fini della verifica di corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall’App.
Nonostante le proteste di questi giorni in merito alla introduzione, funzionalità, privacy e modalità di controllo previste per il Green pass, secondo quanto riportato dal governo vi sono diversi soggetti chiamati alla verifica della validità del certificato chi per obbligo chi per servizio di vigilanza:
- pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni.
- personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi iscritto nell’elenco di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94.
- soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
- proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
- gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
Ulteriore incombenza quindi per coloro che intendono svolgere ordinariamente la propria attività lavorativa senza incorrere in sanzioni oltre al consueto vigilare sul rispetto delle ormai normali disposizioni di contenimento dell'epidemia.
Si ricorda che se l'attività di verifica dovrà essere espletata da un soggetto diverso dal titolare dell'attività è "obbligatorio" sottoscrivere un "ordine di servizio" cartaceo in cui viene indicato il responsabile del controllo (dipendente, collaboratore, socio in caso di società e/o altri) il quale sarà chiamato a rispondere dell'eventuale presenza di soggetti privi di requisiti previsti in caso di controllo.
Nessun commento:
Posta un commento