In linea con i piani regionali per il supporto alle aziende provate dalla crisi economica generata dalla situazione pandemica che ci condiziona, la Regione Sardegna, tra le prime se non la prima, interviene con un finanziamento a fondo perduto per tentare di dare una boccata di ossigeno agli operatori allo stremo.
Tre sono le differenti aree di intervento sulla base della dimensione aziendale e sulla presenza o meno di lavoratori dipendenti.
Vi invito a prendere visione del bando e delle modalità di partecipazione.
Nel bando sono indicati i requisiti per poter partecipare che vanno da quelli generali (regolarità contributiva, disponibilità di firma digitale del titolare o legale rappresentante, casella PEC attiva) a quelli specifici ad esempio il calo del fatturato nel periodo dal 11/3 al 30/6 del 2020 rispetto al medesimo periodo del 2019, il mantenimento di almeno il 50% delle ULA e altri sulla base della specificità del richiedente.
Per quanto riguarda le aziende senza dipendenti il finanziamento è pari al 30% del reddito indicato nei quadri appositi (RG piuttosto che RF) della dichiarazione reddituale riferita al 2019 con un massimo di euro 4.500.
Per le aziende con dipendenti il riferimento è alla retribuzione del personale come si evince dalle CU.
Si parte il 21/12 e c'è tempo sino al 31/01/21. Già ora si ipotizza un rinvio della partenza e soprattutto si ipotizza persino già un bando (R)esisto bis per poter soddisfare le esigenze di una platea più ampia di aziende.
Già. Perché l'unico neo è il solito neo dei bandi a fondo perduto. Si tratta di una domanda cosiddetta "a sportello" cioè le domande, ovviamente correttamente presentate, verranno evase in ordine di arrivo. Questo crea due differenti problemi. Il primo di carattere tecnico perché uno studio di consulenza potrebbe supportare la richiesta di un cliente per volta (ricordo che la domanda va presentata direttamente dal titolare dotato di spid dopo essersi iscritto al Sil regionale) e pertanto il secondo cliente potrebbe essere già in ritardo e quindi non riuscirebbe ad accedere al finanziamento. Il secondo di carattere economico e cioè che nonostante vi sia tempo per inviare le domande entro il 31/01/2021 è presumibile che i fondi a disposizione siano terminati con largo anticipo.
Ad maiora.
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