mercoledì 2 luglio 2014

Fattura elettronica verso la pubblica amministrazione

Dal 6 giugno 2014 è iniziata una nuova era per la fatturazione. La Finanziaria 2008 ha stabilito che la fatturazione nei confronti delle amministrazioni dello stato debba avvenire esclusivamente in forma elettronica. Pertanto tutti coloro che intraprendono rapporti economici verso enti della PA dovranno (se vogliono essere pagati), trasmettere le fatture in un particolare formato (.xml) attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) un sistema creato appositamente per verificare la correttezza della fattura e consegnarla direttamente alla PA interessata. Con la circolare n. 1 del 31 marzo 2014, il Dipartimento delle Finanze e il Dipartimento della Funzione Pubblica hanno diramato alcune indicazioni necessarie per il corretto adempimento dell’obbligo di fatturazione elettronica.
La fattura elettronica è un file in formato extensible markup language (xml), firmato digitalmente, che contiene il codice identificativo univoco dell’ufficio destinatario della fattura che è riportato nell’indice delle pubbliche amministrazioni. Ogni pubblica amministrazione, una volta che ha ottenuto il suo codice anagrafico, è tenuta a darne comunicazione ai fornitori che hanno l’obbligo di riportarlo nelle fatture da inviare al sistema di interscambio, demandato alla relativa gestione.La trasmissione di una fattura elettronica alla Pubblica Amministrazione deve avvenire attraverso il sistema di interscambio (SdI) che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha affidato all’Agenzia delle Entrate e alla Sogei. Quindi, come si vede, la fattura non viene inviata direttamente all’amministrazione committente. Una volta ricevuta la fattura elettronica, il sistema di interscambio provvede ad inoltrarla all’ufficio competente identificato tramite il codice univoco riportato in fattura e rilascia al soggetto che ha inviato la fattura una ricevuta di consegna, se l’esito è stato positivo, oppure una notifica di mancata consegna in caso di inoltro con esito negativo. Come chiarisce la stessa circolare, la fattura elettronica si considera “emessa”, ai sensi dell’articolo 21 c.1 del DPR 633/72, anche a fronte del rilascio da parte del Sistema di Interscambio della notifica di mancata consegna. Viene inoltre individuato un periodo di transizione di tre mesi (a partire dal 6 giugno) durante i quali possono essere accettate e pagate le fatture emesse prima di tale data in forma cartacea, mentre i fornitori, a partire dallo stesso 6 giugno non possono più emettere fattura in forma cartacea. L'entrata in vigore della fattura elettronica obbligatoria nei confronti della Pubblica Amministrazione, impegnerà tutti i fornitori a prevedere un nuovo flusso elettronico di dati da gestire e conservare in modalità solo elettronica con le regole fissate dal Codice dell’amministrazione digitale e con le regole fissate dal Ministero dell’Economia.
Per il resto, dopo aver predisposto la fattura, firmata elettronicamente e inviata alla Pubblica Amministrazione di cui si è creditori, bisognerà attenderne il pagamento che DURC permettendo "dovrebbe" essere più celere.
Dal 6/6/14 saranno interessati i seguenti soggetti:
Presidenza del Consiglio;
Ministeri;
Enti Nazionali di Previdenza ed Assistenza Sociale;
Agenzie Fiscali;
Avvocatura dello Stato;
Istituti di Istruzione di ogni ordine e grado.
Dal 31/3/2015
Federazioni Nazionali, Ordini, Collegi e Consigli Professionali;
Gestori di Pubblici Servizi;
Forze di Polizia
Altre PA Centrali;
Regioni e Provincie;
Comuni e loro unioni, consorzi e associazioni;
Comunità montane;
Università ed Istituti di Istruzione Universitaria Pubblici;
Azienda Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere, Policlinici, Agenzie Regionali;
Altre PA locali.

Appare evidente che chiunque debba emettere fattura per un rapporto commerciale o di servizio nei confronti della PA ha necessità di poter produrre materialmente la fattura elettronica in proprio o avvalendosi di un professinista o intermediario. Non si nasconde che tutto ciò produrrà senza dubbio un ulteriore costo aggiuntivo a carico delle imprese già sfinite dalla crisi economica.

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